Io ho scelto di non tingermi i capelli (a parte un paio di fallimentari tentativi abbandonati subito). Per onestà intellettuale va detto che A) la scelta è stata dettata primariamente dalla mia avversione per i parrucchieri in generale (mi da fastidio essere toccata in testa); B) ho 44 anni e i primi bianchi si sono cominciati a vedere una decina di anni fa. C) il mio colore naturale è abbastanza chiaro, quindi non sono così evidenti come se fossi mora. Detto ciò, si vedono. E ho ricevuto e continuo a ricevere critiche (mascherate da consigli il più delle volte), sia da uomini che da donne. “Rischi di sembrare sciatta. Guarda che lo dico per te”. Grazie ma no grazie.
Quello dei capelli è uno scoglio difficile da superare, anche se è il segnale più evidente della disparità tra i sessi. Ma, citando Fleabag, "hair is everything". Io ho i capelli scuri, e non ho mai avuto questa chioma invidiabile, perciò non sono un mio tratto di vanto ed è facile vederli bianchi. Comunque, penso sempre che la gente che si preoccupa dell'aspetto altrui debba trovarsi un hobby, ha evidentemente del tempo da perdere.
Io oggi 38 (tanti auguri a me), quindi sono un pezzo più avanti rispetto a te. Non ho mai avuto problemi con l'avanzare dell'età, anche se adesso qualcosa si muove, perché arriva il magico momento (ovviamente esacerbato dall'esterno) del "sei sicura di non volere figli? Perché non hai più molto tempo". E questo mette ansia (ma è un discorso molto lungo).
Per il resto, posso dire serenamente che non baratterei i miei 30 con gli under 27.
Ciao Stefania, tanti auguri! Sì, anch'io direi di essere sotto vari punti di vista una persona migliore. Anche più in grado di goderne, della mia gioventù. Immagino il fastidio delle domande invadenti, immagino arriverà anche per me quel momento a breve.
Grazie delle riflessioni. Io ho compiuto 60 anni. Sto bene, sono in forma. Mai tinta i capelli, mai fatto ritocchi. Appartengo a quella classe che non ha troppi soldi da spendere per l'estetica. Ho avuto 4 figli e ora vorrei pensare un po' a me stessa, ma, spoiler, ho percepito fortemente che dopo i sessanta cominci a diventare invisibile ai più. Anche alle giovani donne.
Le giovani ne tengano conto. È una nuova condizione da affrontare.
E io, in verità, mi sono già rotta le scatole e sono anche seccata.
Ciao Anna, quello del sentirsi invisibili è un problema enorme che vorrei fosse più attenzionato, perché al momento non lo è. Mi dispiace molto che tu abbia percepito disinteresse anche da parte delle giovani donne. Cercherò di far caso al mio comportamento in tal senso!
Grazie di cuore per consigliato ASTRID - invecchiare sovversivamente, Martina! Che coincidenza, domani esce la seconda puntata e parlerò anche io, tra le altre del saggio Susan Sontag (e anche di star di Hollywood).
Grazie Martina, tanti spunti interessanti :-) Mi è venuto in mente che c’è invece la sorella di Schopenhauer, Adele, che è un personaggio interessantissimo, compare in un romanzo di Thomas Mann (illeggibile secondo me ma vabbè… Lotte in Weimar). Non c’entra con l’invecchiamento ma c‘entra con le donne: vedo ora che la fantastica Wikipedia italiana dice: „A differenza del padre e del fratello, era di aspetto poco gradevole, fatto che la portò ad una vera e propria psicosi che la spinse a non maritarsi“ Ah fantastico, cosa ci si inventa pur di non scrivere che era un’intellettuale lesbica (quasi tanto inammissibile quanto essere vecchia). Ma poi che parola è „maritarsi“?!
Fa sorridere la quantità di personalità storiche che "non si sono mai sposate", pur di non ammettere la loro omosessualità! Sulla famiglia Schopenhauer/Trosenier vorrei approfondire, perché per esempio anche Adele ebbe rapporti controversi con sua madre, quindi grazie del suggerimento di lettura, anche se per te illegibile :)
Premetto: sono uomo. Colto, intelligente, sensibile, eccetera eccetera, quindi sono riuscito a leggerti fino in fondo e a fare qualche riflessione su ciò che hai scritto: 1. scrivi bene. Non è comune alla tua età… almeno nella fascia di trentenni in cui mi imbatto io, nella vita, in libreria e sui social. 2. Ho condiviso emotivamente molte delle tue osservazioni su essere donna rispetto a essere uomo; rughe; matrimonio; misoginia più o meno latente, anche se è un tema che sta cominciando ad annoiarmi. Mi annoia il dibattito, la recriminazione, la rivendicazione. Andate per le strade; siate i discepoli di cristo di questa novella; agite in conseguenza delle vostre (giuste) istanze di donna. 3. Per il momento non ti “seguo” ma terrò d’occhio man mano i tuoi post.
Ciao Roberto, la tua noia è il segno del tuo privilegio. Dal momento che ti definisci colto, intelligente e sensibile (aggiungerei anche modesto) ti invito a un piccolo esercizio: rileggi il tuo commento e prova a individuare dov'è che sei stato condiscendente e velatamente paternalista. Che dici? Secondo me lo sai già.
Ti aspettiamo l’8 marzo a Roma, pronte a fare le discepole di Cristo. Vediamo se almeno dal vivo riesci a non annoiarti!
Dai, concedimi un pizzico di sense of humour: ho tanti difetti -tanti- ma non sono vanaglorioso. Volevo significare che sto dalla parte di quelli fortunati perché possono informarsi, scambiare opinioni, approfondire. Accetto, però, il rilievo di aver peccato di paternalismo. Credo dipenda dall’età e dal brodo socio/culturale in cui sono cresciuto, che ti lascia comunque qualche macchia e il suo odore addosso. Non verrò in piazza, Dio mi guardi. Applaudirò da qua. Specie se qualcuna delle partecipanti riuscirà a superare la fase “gli uomini sono da sempre privilegiati” (vero) e proporrà qualcosa di nuovo per arrivare a una giusta, vera parità sociale, culturale, emotiva. Comunque, scrivi bene.
Ragazze, voi NON POTETE a parlare di invecchiamento! Siete in piena fase di ascesa e verso i quarant’anni sarete al Top. Non esistono donne indesiderabili ma donne che non vogliono essere desiderate. Io ho cinquantacinque anni (mi tingo i capelli) ma sono una venerabile e sexy donna matura (se voglio). Non mi sono mai sposata, ho avuto un figlio ventidue anni fa e diversi amanti. Non mi faccio di botox ma vado in palestra. Ho orrore della chirurgia plastica al punto che dopo un tumore al seno non ho voluto ricostruire e ho un seno solo. E non sono l’unica. Certo ognuna gioca nel suo campionato ma vorrei dirvi che siete belle, calde, vive e desiderabili. La vecchiaia è un’altra cosa e non riguarda me e neanche voi.
Ciao, sono pienamente d'accordo con il fatto che sono viva, calda e desiderabile (metterei da parte l'aggettivo bella, perché è un altro forte diktat, senza dilungarmi troppo). Come scrivo nel pezzo, ma forse non l'ho espresso con sufficiente vigore, io credo di aver appena iniziato il momento d'oro della mia vita, perché finora è stata miserabile. Ma i trent'anni rappresentano uno scoglio psicologico vissuto come determinante da molte donne, e questo è innegabile. Non è un capriccio, ma il risultato di un sistema che ti porta a sentirti già finita. Io POSSO parlare di invecchiamento, se voglio, perché è uno stigma che ha cominciato a riguardarmi, per quanto possa sembrarti inappropriato, come deduco da questo tuo commento.
Mi sembra buffo, non inappropriato, perché nella mia testa ero più vecchia e pressata io nel 1999 (a trenta anni) di quanto non lo siano le trentenni di oggi. Evidentemente mi sono fatta un’idea sbagliata della società contemporanea e le donne che frequento di tutte le età (tra cui molte in zona trenta) mi hanno rimandato un’immagine diversa e problemi MOLTO diversi. Mi scuso se ho risposto d’impulso.
Figurati, il confronto è sempre arricchente soprattutto quando di parla di esperienze personali! Anch'io ho incontrato donne molto estranee a questo timore, ma altrettante spaventate, e secondo me anche una è di troppo :)
Io ho scelto di non tingermi i capelli (a parte un paio di fallimentari tentativi abbandonati subito). Per onestà intellettuale va detto che A) la scelta è stata dettata primariamente dalla mia avversione per i parrucchieri in generale (mi da fastidio essere toccata in testa); B) ho 44 anni e i primi bianchi si sono cominciati a vedere una decina di anni fa. C) il mio colore naturale è abbastanza chiaro, quindi non sono così evidenti come se fossi mora. Detto ciò, si vedono. E ho ricevuto e continuo a ricevere critiche (mascherate da consigli il più delle volte), sia da uomini che da donne. “Rischi di sembrare sciatta. Guarda che lo dico per te”. Grazie ma no grazie.
Quello dei capelli è uno scoglio difficile da superare, anche se è il segnale più evidente della disparità tra i sessi. Ma, citando Fleabag, "hair is everything". Io ho i capelli scuri, e non ho mai avuto questa chioma invidiabile, perciò non sono un mio tratto di vanto ed è facile vederli bianchi. Comunque, penso sempre che la gente che si preoccupa dell'aspetto altrui debba trovarsi un hobby, ha evidentemente del tempo da perdere.
Io oggi 38 (tanti auguri a me), quindi sono un pezzo più avanti rispetto a te. Non ho mai avuto problemi con l'avanzare dell'età, anche se adesso qualcosa si muove, perché arriva il magico momento (ovviamente esacerbato dall'esterno) del "sei sicura di non volere figli? Perché non hai più molto tempo". E questo mette ansia (ma è un discorso molto lungo).
Per il resto, posso dire serenamente che non baratterei i miei 30 con gli under 27.
Come persona credo di essere molto meglio ora.
Ciao Stefania, tanti auguri! Sì, anch'io direi di essere sotto vari punti di vista una persona migliore. Anche più in grado di goderne, della mia gioventù. Immagino il fastidio delle domande invadenti, immagino arriverà anche per me quel momento a breve.
Grazie delle riflessioni. Io ho compiuto 60 anni. Sto bene, sono in forma. Mai tinta i capelli, mai fatto ritocchi. Appartengo a quella classe che non ha troppi soldi da spendere per l'estetica. Ho avuto 4 figli e ora vorrei pensare un po' a me stessa, ma, spoiler, ho percepito fortemente che dopo i sessanta cominci a diventare invisibile ai più. Anche alle giovani donne.
Le giovani ne tengano conto. È una nuova condizione da affrontare.
E io, in verità, mi sono già rotta le scatole e sono anche seccata.
Ciao Anna, quello del sentirsi invisibili è un problema enorme che vorrei fosse più attenzionato, perché al momento non lo è. Mi dispiace molto che tu abbia percepito disinteresse anche da parte delle giovani donne. Cercherò di far caso al mio comportamento in tal senso!
Grazie di cuore per consigliato ASTRID - invecchiare sovversivamente, Martina! Che coincidenza, domani esce la seconda puntata e parlerò anche io, tra le altre del saggio Susan Sontag (e anche di star di Hollywood).
Che bellezza! Non vedo l'ora di leggerla ❤️
Grazie Martina, tanti spunti interessanti :-) Mi è venuto in mente che c’è invece la sorella di Schopenhauer, Adele, che è un personaggio interessantissimo, compare in un romanzo di Thomas Mann (illeggibile secondo me ma vabbè… Lotte in Weimar). Non c’entra con l’invecchiamento ma c‘entra con le donne: vedo ora che la fantastica Wikipedia italiana dice: „A differenza del padre e del fratello, era di aspetto poco gradevole, fatto che la portò ad una vera e propria psicosi che la spinse a non maritarsi“ Ah fantastico, cosa ci si inventa pur di non scrivere che era un’intellettuale lesbica (quasi tanto inammissibile quanto essere vecchia). Ma poi che parola è „maritarsi“?!
Fa sorridere la quantità di personalità storiche che "non si sono mai sposate", pur di non ammettere la loro omosessualità! Sulla famiglia Schopenhauer/Trosenier vorrei approfondire, perché per esempio anche Adele ebbe rapporti controversi con sua madre, quindi grazie del suggerimento di lettura, anche se per te illegibile :)
Premetto: sono uomo. Colto, intelligente, sensibile, eccetera eccetera, quindi sono riuscito a leggerti fino in fondo e a fare qualche riflessione su ciò che hai scritto: 1. scrivi bene. Non è comune alla tua età… almeno nella fascia di trentenni in cui mi imbatto io, nella vita, in libreria e sui social. 2. Ho condiviso emotivamente molte delle tue osservazioni su essere donna rispetto a essere uomo; rughe; matrimonio; misoginia più o meno latente, anche se è un tema che sta cominciando ad annoiarmi. Mi annoia il dibattito, la recriminazione, la rivendicazione. Andate per le strade; siate i discepoli di cristo di questa novella; agite in conseguenza delle vostre (giuste) istanze di donna. 3. Per il momento non ti “seguo” ma terrò d’occhio man mano i tuoi post.
Ciao Roberto, la tua noia è il segno del tuo privilegio. Dal momento che ti definisci colto, intelligente e sensibile (aggiungerei anche modesto) ti invito a un piccolo esercizio: rileggi il tuo commento e prova a individuare dov'è che sei stato condiscendente e velatamente paternalista. Che dici? Secondo me lo sai già.
Ti aspettiamo l’8 marzo a Roma, pronte a fare le discepole di Cristo. Vediamo se almeno dal vivo riesci a non annoiarti!
Dai, concedimi un pizzico di sense of humour: ho tanti difetti -tanti- ma non sono vanaglorioso. Volevo significare che sto dalla parte di quelli fortunati perché possono informarsi, scambiare opinioni, approfondire. Accetto, però, il rilievo di aver peccato di paternalismo. Credo dipenda dall’età e dal brodo socio/culturale in cui sono cresciuto, che ti lascia comunque qualche macchia e il suo odore addosso. Non verrò in piazza, Dio mi guardi. Applaudirò da qua. Specie se qualcuna delle partecipanti riuscirà a superare la fase “gli uomini sono da sempre privilegiati” (vero) e proporrà qualcosa di nuovo per arrivare a una giusta, vera parità sociale, culturale, emotiva. Comunque, scrivi bene.
Ragazze, voi NON POTETE a parlare di invecchiamento! Siete in piena fase di ascesa e verso i quarant’anni sarete al Top. Non esistono donne indesiderabili ma donne che non vogliono essere desiderate. Io ho cinquantacinque anni (mi tingo i capelli) ma sono una venerabile e sexy donna matura (se voglio). Non mi sono mai sposata, ho avuto un figlio ventidue anni fa e diversi amanti. Non mi faccio di botox ma vado in palestra. Ho orrore della chirurgia plastica al punto che dopo un tumore al seno non ho voluto ricostruire e ho un seno solo. E non sono l’unica. Certo ognuna gioca nel suo campionato ma vorrei dirvi che siete belle, calde, vive e desiderabili. La vecchiaia è un’altra cosa e non riguarda me e neanche voi.
Ciao, sono pienamente d'accordo con il fatto che sono viva, calda e desiderabile (metterei da parte l'aggettivo bella, perché è un altro forte diktat, senza dilungarmi troppo). Come scrivo nel pezzo, ma forse non l'ho espresso con sufficiente vigore, io credo di aver appena iniziato il momento d'oro della mia vita, perché finora è stata miserabile. Ma i trent'anni rappresentano uno scoglio psicologico vissuto come determinante da molte donne, e questo è innegabile. Non è un capriccio, ma il risultato di un sistema che ti porta a sentirti già finita. Io POSSO parlare di invecchiamento, se voglio, perché è uno stigma che ha cominciato a riguardarmi, per quanto possa sembrarti inappropriato, come deduco da questo tuo commento.
Mi sembra buffo, non inappropriato, perché nella mia testa ero più vecchia e pressata io nel 1999 (a trenta anni) di quanto non lo siano le trentenni di oggi. Evidentemente mi sono fatta un’idea sbagliata della società contemporanea e le donne che frequento di tutte le età (tra cui molte in zona trenta) mi hanno rimandato un’immagine diversa e problemi MOLTO diversi. Mi scuso se ho risposto d’impulso.
Figurati, il confronto è sempre arricchente soprattutto quando di parla di esperienze personali! Anch'io ho incontrato donne molto estranee a questo timore, ma altrettante spaventate, e secondo me anche una è di troppo :)